The Lights of Revontuli

Due cuori. Un legame immortale. E il mistero che li attende oltre ogni confine

The Lights of Revontuli

 

Nella lingua antica delle terre del Nord, si narra che l’aurora boreale non sia solo luce, ma fuoco lasciato dal passaggio di una volpe immortale. I suoi passi sfiorano la neve e il cielo si accende, danzando di verdi e viola eterei, un richiamo per coloro che sanno ascoltare.

I finlandesi la chiamano “Revontuli”, la luce della volpe.

Si dice che la vita non sia altro che un cumulo di macerie lasciate da ciò che eravamo. Per Anna, però, quelle macerie pesano come macigni impossibili da ignorare.

Per amore Anna ha scelto l’impensabile: rinunciare all’immortalità e tornare a essere mortale, abbandonando tutto ciò che era stata. Ora, in questa nuova esistenza, senza memoria del passato, crede di poter finalmente vivere in pace. Ma il destino ha altri piani per lei.

Un giorno, la Dea della Morte tornerà a reclamare il debito che Anna non sapeva di aver contratto. Per riavere ciò che ha sempre desiderato, dovrà compiere un sacrificio.

Mentre le luci del nord danzano silenziose sopra un mondo sospeso tra vita e morte, Anna si ritroverà intrappolata in un intreccio di scelte impossibili, guidata da un destino tanto beffardo quanto inesorabile. Alla fine, solo lei potrà decidere se cedere all’oscurità… o sfidare il fato per un amore che potrebbe costarle tutto.

 

Copertina rigida: 357 pagine
Editore: Pubblicato su Wattpad
Collana: Polly Jane Brooks
Lingua: Italiano

 

 

"Essere immortale è cosa da poco: tranne l’uomo, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte; la cosa divina, terribile, incomprensibile, è sapersi immortali". Jorge Luis Borges

"Il negozio era un vero e proprio viaggio nel tempo. L'interno di un’altra epoca era denso di vetrinette in mogano, tutte disposte sul perimetro del negozio. Ricolme di ampolle, vasetti di cristallo, di ogni forma e colore, alcune davvero uniche".

"Mi voltai verso Sophie che era ancora sulla porta dell’autorimessa con la torcia tra le mani. Era quella la mia luce? Mi venne da ridere al pensiero che fosse lei. Una fatina sconfortante e melanconica? Era un’ipotesi decisamente assurda".

"Si era divertito nel ritrovare in lei l'ironico pessimismo cronico che lo faceva ammattire nella loro passata vita eterna. E la tenerezza che scaturiva dai suoi modi per qualche ora lo avevano cullato nei suoi ricordi. Ora poteva dimenticarla, ora poteva proseguire verso il suo destino infinito."

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